Ancora una volta la scrittrice Nella Vulcano ci sorprende con la sua tenera favola “La casetta nella neve”, (ed. L’Erudita, Roma 2021), presentata a Roma da Patricia Mayorga, Presidente dell’Associazione Mondiale delle Donne Giornaliste e Scrittori (AMMPE), insieme all’autrice, al Maestro Salvatore Conforti, fondatore del progetto “Philosophy for children” (Filosofia per i bambini) e alla cantante cilena Maria Ester González.
La trama della fiaba è incentrata sull’amicizia tra una bambina, Alina, e una donna più anziana, Ingrid, ma come sempre la scrittrice non si ferma solo a questo aspetto, ma si spinge oltre verso uno degli episodi più spregevoli del Novecento: l’Olocausto.
È da questa amicizia tra un’anziana e una ragazzina che Nella Vulcano ci introduce nella spinosa questione della “diversità”, che in alcune occasioni può anche spaventare. La follia porta l’uomo a trascendere a superare ogni limite e a reprimere i più deboli.
Un incubo o forse una voce del passato portano la piccola Alina a conoscere una triste verità della storia, in cui la paura della diversità psichica o fisica porta allo sterminio di un programma eugenetico nazista: “l’Azione T4” in cui perirono migliaia di innocenti, le cui vite erano ritenute come “indegne di essere vissute”.
Alina alza così il velo di una triste pagina della storia di Berlino, in cui si sono spente le urla strazianti di innocenti. Pazienti affetti da patologie mentali, fisiche o sensoriali, disabili, sordi o ciechi, che non hanno soddisfatto i parametri di perfezione. Persone ritenute imperfette e difettose che sono finite nel limbo del silenzio e dell’indifferenza.
Per la scrittrice “l’incontro tra due generazioni, bambini e anziani, genera un’atmosfera magica piena di calore e amore. Si crea un’unione di sensi che, così come il calore, che passando da un corpo all’altro, genera energia, così si diramano la vitalità dell’uno e la saggezza dell’altro”.
L’ELOGIO DELLA CALMA
“I bambini imparano l’elogio della calma dagli anziani”, aggiunge Nella Vulcano: “assaporano il ritmo della tranquillità, perché il linguaggio degli anziani passa a loro attraverso piccoli gesti, sguardi dolci e tenere carezze, ma soprattutto i bambini imparano l’amore incondizionato che ci fa accettare per quello che siamo: esseri imperfetti che possono sbagliare”.
Per il Maestro Conforti “in un mondo in cui predomina ormai il pensiero unico e stereotipato, mettere gli alunni in condizione di pensare in maniera autonoma con la propria testa rappresenta la sfida di ogni didattica innovativa che voglia contribuire a insegnare a pensare come fa ormai da tempo la didattica della comunità di ricerca meglio nota come Philosophy for Children”.
“In un gioco di ossimori che si rincorrono lungo tutta la fiaba”, aggiunge Salvatore Conforti, “le emozioni prevalenti che accompagnano il lettore di La casetta nella neve rimane il valore profondo di una contaminazione di un’esperienza imperniata da un lato in un vissuto maturo e tragico dall’altro in una freschezza emotiva e coinvolgente di un’infanzia orientata alla ricerca del senso della vita”.
“Questa seconda fiaba è collegata alla prima che ho scritto Le magiche piume, in cui la protagonista Alina, grazie ad una piuma speciale, viene catapultata in un mondo lontano per aiutare un gruppo di bambini rinchiusi in una terribile prigione, la Colonia Dignidad”, aggiunge Vulcano.
Secondo la scrittrice, le due storie, entrambe rivolte anche ad un pubblico più giovane, toccano importanti eventi storici, con la missione comune: “di non dimenticare”. Allo stesso tempo, “le storie mirano a coltivare valori fondamentali come l’amicizia, la lealtà, l’amore e soprattutto la forza di influenzare i cambiamenti”, conclude l’autrice.