autrice: Patricia Mayorga

La Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, è stata l’ineccepibile cornice per ricordare Marisa Cinciari Rodano, partigiana, parlamentare, consigliera comunale cattolica e comunista, deceduta un anno e mezzo fa a 101 anni. Aprendo i lavori, il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana ha ricordato  la figura della parlamentare, prima donna a diventare vicepresidente di questa Camera, carica che ha svolto dal 1963 al 1968: “La ricordiamo per il suo instancabile impegno in favore dei diritti delle donne”, ha precisato Fontana, che ha ricordato anche la sua “opposizione al regime fascista, è stata anche tra le fondatrici dell’Unione Donne Italiane (UDI) fortemente convinta che la loro libertà e indipendenza fossero fondamentali per lo sviluppo della democrazia”, ha sottolineato.

Daniela Carlà, coordinatrice della rete Noi Rete Donna (NRD) della quale Marisa Rodano è stata anche fondatrice ha ringraziato il Presidente Fontana, il quale “è riuscito veramente in pochi dettagli a tratteggiare e  definire la personalità di Marisa. Non è solo gratitudine quella che noi proviamo nei suoi confronti, soprattutto in questo momento quando il mondo ha bisogno di pace, democrazia, dialogo, ricerca e di valori condivisi”.

Carlà ha anche ricordato che Marisa “era una donna delle istituzioni, che per tutta la vita ha operato scelte difficili e coraggiose con una forte personalità e identità, ma che ciononostante non ha mai smesso di ricercare soluzioni, condivise. Perché se vogliamo andare avanti sulla strada dei diritti e delle responsabilità delle donne, del rafforzamento della democrazia, di ricerca di soluzioni difficili ma necessarie per la pace abbiamo bisogno di trasversalità, e Marisa questo lo ha insegnato”.

Vittoria Tola Responsabile nazionale dell’ Unione Donne in Italia (UDI); Costanza Fanelli, Presidente della Società editrice Noi Donne e Sara Reale, sua nipote, con una testimonianza particolarmente emozionante, hanno ricordato le diverse sfaccettature della sua vita.

Marisa Rodano non è mai stata una teorica della politica, a differenza di mio nonno. Né tantomeno una filosofa né una intellettuale. Era piuttosto una donna pragmatica, che leggeva moltissimo, e che aveva capito fin da subito quanto il buon funzionamento delle istituzioni fosse determinante non solo per la salute della nostra democrazia, ma anche per dare una risposta ai problemi concreti della gente più bisognosa”, ha detto Sara Reale. “Non è un caso, forse, che una delle prime questioni di cui si occupò in Parlamento fu quella dell’attuazione delle leggi Gullo sull’occupazione delle terre incolte e della riforma agraria”, ha aggiunto.

Del resto, nipote di un latifondista di Tuscania, fu proprio lei, dopo la fine della guerra, a dare in enfiteusi ad un prezzo politico (non potendosi allora effettuare una donazione) alcune terre nel frattempo ereditate: si trattava di grandi appezzamenti che si estendevano tra Tarquinia e Tuscania, che furono da lei lasciati ad una cooperativa di agricoltori, mezzadri e contadini della zona, per dare a centinaia di famiglie un’opportunità concreta di lavoro e di sopravvivenza”. Era una storia che si raccontava in famiglia, ha detto Reale: “Le terre date ai contadini, un aneddoto raccontato con grande orgoglio nella nostra famiglia, e che ha sempre suscitato curiosità, e al tempo stesso fierezza, tra noi nipoti”. Concludendo la sua testimonianza, Sara Reale ha ricordato che ancora “quella delle donne è una coperta ancora molto corta, lo sappiamo bene” e che “i divari tra uomini e donne sono ancora amplissimi, nelle retribuzioni, nelle promozioni, nel riconoscimento da parte della società di quel doppio lavoro che le donne silenziosamente svolgono, per i figli prima e per gli anziani poi. E la via dell’emancipazione è ancora troppo lunga. Ma senza l’esempio e il duro lavoro di donne inesauribili come mia nonna questa strada sarebbe stata assai più lunga e tortuosa per tutte noi”.

Poi, sempre nel ricordo di questa stupenda donna, esempio di coerenza e impegno, la mattina dell’8 marzo alla Casa Internazionale delle Donne, Noi Rete Donne (NrD) ha presentato il francobollo dedicato a Marisa Rodano, partigiana e politica della nostra Repubblica. Alla presenza di Poste italiane si è proceduto alla cerimonia di annullo del francobollo che ritrae il volto sorridente di Marisa e il simbolo della mimosa, fiore da lei indicato per la Giornata internazionale della donna.