Martedì è stato un giorno importante per il Parlamento Europeo, con 498 voti a favore, 33 contrari e 105 astensioni, i deputati hanno varato nuove norme per tutelare giornalisti, media, difensori dei diritti umani, attivisti, ricercatori e artisti dalle cosiddette azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica (SLAPP) volte, molto spesso, a intimidirli o penalizzarli.
La Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha dichiarato che questa legge è in memoria di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese che fu presa di mira con 42 cause pendenti contro di lei e poi, crudelmente assassinata nell’ottobre 2017.
«Con la legge Daphne, stiamo proteggendo i giornalisti, la libertà dei media e la democrazia», ha detto Metsola dopo il voto.
«Il giornalismo richiede coraggio- ma i giornalisti non dovrebbero essere costretti ad essere coraggiosi per fare il proprio mestiere. Il Parlamento Europeo sarà sempre al fianco di chi cerca la verità e sosterrà il nostro diritto democratico a essere informati» ha aggiunto la Presidente.
Nello specifico, il progetto di direttiva prevede garanzie per le vittime delle SLAPP (Strategic lawsuit against public participation), compresa la possibilità di chiedere il rapido respingimento della causa, nel qual caso sarà il ricorrente a dover dimostrare la fondatezza della denuncia. Sul ricorrente, infatti, ricadranno anche l’onere delle spese procedurali, compresa la rappresentanza legale del convenuto, ed eventuali sanzioni, mentre la vittima potrà chiedere un risarcimento anche per danni psicologici o alla reputazione. Sempre secondo la posizione dei deputati, i Paesi UE dovranno istituire sportelli unici in cui le vittime di SLAPP possano chiedere informazioni e consulenza, a cui le autorità nazionali dovrebbero fornire anche assistenza finanziaria, legale e psicologica.
Il relatore Tiemo Wölkenn (S&D, Germania) ha dichiarato in una conferenza stampa a Strasburgo che il Parlamento europeo ha inviato un messaggio forte al Consiglio europeo (i capi di governo dell’UE) che invece, dissuadeva dalla direttiva proposta.
Mercoledì si apriranno i negoziati tra il Parlamento Europeo e gli Stati membri sulla forma finale della legislazione. I ministri dell’UE avevano concordato la loro posizione negoziale già il mese scorso.
Articolo di: MariaChiara Petrassi